Smart working: istantanea al 19imo giorno di quarantena

Tutti a casa anche per lavorare ai tempi del coronavirus. Cosa pensano le aziende italiane dello smart working? Sembra piacere e molto. Che sia il futuro?

Smart working: istantanea al 19imo giorno di quarantena

Lo smart working in pieno corononavirus. Quante aziende lo usano? E come?

 

Causa pandemia da Covid-19 le aziende italiane, e non solo, si sono dovute confrontare per la prima volta in modo massivo con lo smart working, questo grande sconosciuto. Sì, perché fino ad ora, soprattutto nel Belpaese, l'atteggiamento nei confronti di questa modalità lavorativa caratterizzata dal fatto di poter lavorare ovunque, anche da casa come in questi giorni di isolamento forzato, in remoto, agilmente, senza essere fisicamente presenti in azienda, è sempre stato di grande scetticismo. 

 

L'abitudine a recarsi nel posto di lavoro, l'idea che esserci sia sinonimo di fare, che l'occhio del boss puntato su suoi dipendenti, che il controllo esercitato solo per il fatto di condividere lo stesso spazio di attività sia un'iniezione di produttività è da sempre alla base del rapporto tra datore di lavoro e lavoratori

 

Con lo smart working obbligato dovuto allo scoppio dell'emergenza coronavirus che da tre settimane, ormai, tiene chiusi in casa milioni di persone, non solo in Italia ma in buona parte del cosmo, c'è chi ha iniziato a fare una valutazione diversa, a riflettere sulla situazione da un'altra prospettiva riabilitando una modalità lavorativa vissuta finora come fosse uno spauracchio dal quale difendersi. 

 

Molte aziende, o almeno quelle che per tipologia di attività, ruolo e disponibilità di mezzi hanno messo, pur di garantire il proseguo dell'attività lavorativa, i loro lavoratori in smart working stanno guardando al lavoro agile da remoto con occhio più benevolo. Ognuno a casa propria con il proprio device, pc o tablet, una buona connessione internet e il gioco è fatto. E' come essere in ufficio ma in stato di grazia. 

 

A tre settimane, ormai, dalla scoppio dell'emergenza e dall'inizio della quarantena cosa pensano, quindi, le aziende italiane dello smart working? Secondo un'analisi condotta da BVA-Doxa su 301 aziende nel periodo dal 9 marzo al 16 marzo, proprio subito dopo l'estensione della quarantena a tutto il territorio nazionale, le aziende italiane si ritengono soddisfatte dei risultati ottenuti dallo smart working e molte pensano di poterlo continuare ad applicare anche a emergenza finita. Nel dettaglio: 

 

 

Smartworking

 

 

il 90% delle aziende italiane dichiara di essere molto soddisfatta sia dei livelli di efficienza che della capacità organizzativa dei lavoratori;

il 39% delle società ritiene che continuerà a utilizzare lo smart working anche a emergenza rientrata;

il 55% delle aziende, invece, è certa che si tratti solo di una misura temporanea.

 

 

Quanti sono gli smart worker italiani?

 

A completamento dell'intervista di BVA-Doxa è interessante dare un'occhiata anche ai dati raccolti da Dataroom, la rubrica del Corriere delle Sera a cura di Milena Gabanelli. 

 

Smart working

 

 

Questa è la diffusione dello smart working in Italia prima e dopo lo scoppio dell'epidemia di Covid-19:

 

570.000 erano i lavoratori in smart working prima della quarantena;

+ 557.754 persone si sono aggiunte, secondo le stime del Ministero del Lavoro al 13 marzo: praticamente raddoppiati

8,2 milioni di persone svolgono un tipo di lavoro che si può fare tranquillamente da casa perché non hanno necessità d'interfacciarsi con il pubblico. 

 

 

Il lato positivo dello smart working

 

Lo smart working ha anche i suoi vantaggi che si possono raggruppare a seconda del destinatario del beneficio: datore di lavorolavoratori. Stando allo studio compiuto in tandem dall'Università Bocconi e dal Politecnico di Milano i lati positivi possono essere riassunti così:

 

 

Smartworking

 

 

Lato lavoratore

 

meno tempo passato nel traffico, in macchina o sui mezzi pubblici;

meno inquinamento;

più autonomia per i dipendenti;

più meritocrazia: contano i risultati non il tempo passato seduti a una scrivania;

meno stress;

più soddisfazione.

 

Lato datore di lavoro

 

aumento della produttività;

meno assenze sul lavoro;

aumento dell'efficienza;

scadenze rispettate con successo;

più soddisfazione (questo aspetto è bipartisan). 

 

 

Condizione necessaria per molte delle attività svolte in smart working è una buona connessione internet. Dai un'occhiata qui: Smart working: migliori offerte internet per lavorare da casa, il nostro articolo dove ti consigliamo le più interessanti proposte di connettività dei principali operatori italiani di telefonia. Tutte offerte selezionate per te da tariffe.it, il primo portale italiano di comparazione tariffaria geolocalizzata

 

 

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#andràtuttobene






editore

Matilde Gregori

Giornalista pubblicista, da molti anni scrivo di hi-tech e Telco, dopo interessanti e deliziose incursioni nel mondo degli eventi culturali ed enogastronomici del centro Italia. Sono innamorata di Hemingway, adoro il sushi e mi rilasso con lo Yoga. In attesa che i miei innumerevoli incipit assumano i contorni più definiti di un racconto, continuo a parlare di tecnologia. Magari la Musa mi ispirerà tra una tariffa e l'altra.

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