DESI: Italia bocciata sul digitale. Svetta solo per il 5G

Il DESI, Digital Economy and Society Index, non ha dubbi: il livello di digitalizzazione dell'Italia è basso. L'unica eccezione sono i passi avanti sul 5G.

DESI: Italia bocciata sul digitale. Svetta solo per il 5G

Lo Stivale è solo al quart'ultimo posto nella classifica stilata dal DESI

 

Il verdetto del Desi, Digital Economy and Society Index, è spietato e senza appello: l'Italia non passa l'esame sul digitale. Proprio, così, in una settimana delicata, quella degli Stati Generali dell'economia, arriva impietosa la sentenza del Desi che fotografa un'Italia ancora piuttosto arretrata sulla digitalizzazione rispetto agli altri stati membri. 

 

 

Unica nota positiva, in quella che appare senza margine di errore una totale stroncatura, è rappresentata dal 5G. Sul nuovo standard di comunicazione mobile l'Italia sta lavorando e sta lavorando bene. 

 

Vediamo meglio chi è il giudice che ha condannato l'Italia e quale è l'effettiva situazione del Belpaese secondo il Digital Economy and Society Index

 

 

DESI: Italia rimandata a settembre
DESI: Italia rimandata a settembre

 

 

Come funziona il Desi?

 

Il DESI, Digital Economy and Society Index, è uno strumento online creato nel 2014 per misurare il progresso degli Stati membri dell’Unione europea dal punto di vista digitale. Per compiere le sue analisi, il DESI si basa su una serie di indicatori fondamentali (circa 30) per valutare l’attuale policy europea in materia di digitalizzazione.

 

Gli indicatori del Desi sono raggruppati in 5 macroaree

 

Connettività: quanto è diffusa, veloce e affidabile la banda larga in ciascun Paese dell’Unione;

Capitale umano/Competenze digitali: le digital skills della popolazione e della forza lavoro;

Utilizzo di internet: l’uso di attività online, dalla lettura di notizie alle pratiche bancarie fino allo shopping;

Integrazione della tecnologia digitale: il modo in cui le aziende integrano le principali tecnologie digitali, come la fatturazione elettronica, i servizi cloud, l'e-commerce;

Servizi pubblici digitali: per esempio, l’e-government e la sanità digitale.

 

Tutte queste macroaree sono state considerate per esaminare la situazione italiana e, a giudicare da quello che ha decretato il Desi, c'è ancora molto da lavorare.

 

 

Com'é l'Italia digitale?

 

Riguardo i processi di digitalizzazione la situazione italiana non è di certo qualcosa di cui vantarsi: il Belpaese, infatti, si piazza solo al 25imo posto sui 28 paesi dell'Unione Europea. Un quart'ultimo posto di cui non si può andare fieri. Dopo di lui solo Grecia, Bulgaria e Romania. 

 

 

Il punteggio totalizzato dall'Italia, infatti, sommando quello assegnato al raggiungimento degli obiettivi per ogni singola macroarea è di 30 su 100 per quanto riguarda l’utilizzo di internet da parte dei cittadini. La media europea è di 40, un gap di 10 punti che deve essere colmato.  

 

 

In linea generale, l'Italia fa parte del gruppo dei penultimi, i cosiddetti Catching up: quei paesi che hanno, sì, registrato un punteggio complessivo inferiore alla media ma che hanno allo stesso tempo anche visto una crescita più veloce rispetto all'anno precedente. 

 

 

Brutte notizie anche per quando riguarda le competenze digitali di una particolare categoria della popolazione italiana, quella dei millennial: in Italia, ha ravvisato il DESI, il punteggio sulle abilità di base per l’utilizzo di internet dei giovanissimi è di 13,8 su 100 (la media europea è di 19,4 su 100). Non bene.

 

 

Comunque, se pur non in forma ancora sufficiente, qualche progresso c'è stato, come la diffusione della banda larga fissa a 100Mbps che nel 2020 ha registrato un più 13,4%. Nel 2017 solo l’1,2% della popolazione navigava a questa velocità. 

 



 

L'eccezione del 5G

 

In uno scenario che non è edificante per l'Italia, unica eccezione di non poco conto è rappresentata dal 5G. Sulla rete di nuova generazione sono stati compiuti passi importanti. L'Italia, infatti, risulta essere il quarto paese più preparato a implementare questo innovativo standard di comunicazione in mobilità.

 

 

I risultati raggiunti sul 5G portano una ventata di ottimismo anche alla luce di un'analisi del DESI che ha evidenziato alcune importanti lacune, certamente da dover colmare, sulle quali il sistema paese dovrebbe mettersi subito al lavoro. Non si può restare indietro.

 

 

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#andràtuttobene






editore

Matilde Gregori

Giornalista pubblicista, da molti anni scrivo di hi-tech e Telco, dopo interessanti e deliziose incursioni nel mondo degli eventi culturali ed enogastronomici del centro Italia. Sono innamorata di Hemingway, adoro il sushi e mi rilasso con lo Yoga. In attesa che i miei innumerevoli incipit assumano i contorni più definiti di un racconto, continuo a parlare di tecnologia. Magari la Musa mi ispirerà tra una tariffa e l'altra.

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