App tracciamento coronavirus: il ruolo di Apple e Google

I due giganti della Silicon Valley mostrano come potrebbe funzionare concretamente un'app tracciamento coronavirus integrata ai sistemi iOS e Android.

App tracciamento coronavirus: il ruolo di Apple e Google

Apple e Google come potrebbero aiutare l'App tracciamento coronavirus? Scopriamolo

 

Siamo alla seconda settimana della tanto agognata Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Questo è il momento in cui ai cittadini italiani viene chiesto il massimo della responsabilità nell'attuare comportamenti prudenti e cautelativi volti a contrastare una ripresa dei contagi. Una cautela che va di pari passo con l'allargamento della maglie delle pesanti ma necessarie misure restrittive che hanno tenuto tra le quattro mura domestiche per 2 mesi milioni di abitanti del Belpaese. 

 

 

La Fase 2 è quella della convivenza con il virus e protagonista di questo momento, oltre al recupero di qualche briciola di libertà e al contatto sociale, (distanziamento sociale e mascherina annessi e solo tra congiunti) sono gli strumenti tecnologici atti a monitorare l'andamento dei contagi. 

 

 

Le app tracciamento coronavirus, già sperimentate in paesi come Corea, Hong King e Cina, luoghi il cui il Covid-19 ha mostrato per la prima volta di cosa è capace, adesso sono diventate parte integrante della fase di convivenza. Tanti da più parti sono al lavoro per sviluppare applicazioni capaci di contemperare le esigenze di monitoraggio della malattia con quelle relative alla tutela della privacy, la prima a essere invocata come vittima illustre vera o presunta di questo tipo di strumenti. 

 

Se in Italia la scelta è caduta su Immuni e noi di tariffe.it ne abbiamo già parlato qui Immuni: il Belpaese ha selezionato la sua app anti pandemia ma il suo effettivo rilascio non è ancora avvenuto, Apple e Google hanno avviato una proficua collaborazione dando vita a una serie di API che mostrano come potrebbe funzionare il sistema di contact tracing integrato nelle app per Android e iOS. 

 

 

Si tratta di un nuovo framework sviluppato dalle due società della Silicon Valley volto a migliorare la privacy nella trasmissione dei dati via Bluetooth. E', infatti, proprio il Bluetooth la modalità di connettività scelta per risalire a tutti i contatti di una persona positiva al virus. Vediamo come funziona.

 

 

App Tracciamento Coronavirus per monitorare i contagi
App Tracciamento Coronavirus per monitorare i contagi

 

 

Il tracciamento secondo Apple e Google

 

Il framework sul quale hanno lavorato Apple e Google e messo a disposizione di quanti vorranno partire da qui per sviluppare l'app tracciamento coronavirus, può essere sintetizzato in questi semplici passaggi. Immaginiamo di avere in mano il nostro smartphone e di visualizzare una dopo l'altra le seguenti schermate:  

 

per prima cosa l'utente, avviando l'app di contact tracing, riceverà la richiesta di attivare le notifiche e l'interfaccia Bluetooth indispensabile per il funzionamento dell'app;

segue l'acquisizione dei dati che, si specifica, avviene in forma anonima attraverso ID generati in modo casuale;

è il turno delle schermate dedicate alla segnalazione della positività al test per il coronavirus, un'operazione che avviene su base volontaria: è l'utente a doverlo dichiarare;

 

Qui è doverosa una precisazione: l'app chiede il consenso per condividere l'informazione con il sistema e solo con gli utenti che usano l'app e con cui si è venuti in contatto. Il tutto ovviamente avviene in forma anonima, sempre tramite ID. La privacy viene così tutelata al massimo e le preoccupazioni di molti, forse, in parte sopite. 

 

le schermate che seguono prendono in esame la notifica che l'utente può vedere nel caso sia venuto a contatto con persone positive a virus. La notifica è dettagliata e segnala la data in cui si è entrati in contatto con il positivo indicando anche cosa di conseguenza si deve fare; 

 

le ultime schermate mostrano come intervenire sulla Impostazioni dell'app tracciamento coronavirus.

 

 

Il contact tracing di Immuni

 

Il lavoro di Apple e Google compiuto per la realizzazione di un'app tracciamento coronavirus è stato svolto cercando di tenere ben presente il nodo privacy e tentando di trovare il modo di scioglierlo. Ora sono i singoli Stati a dover scegliere se seguire la strada tracciata da Apple e Google o se procedere per altre vie. Al momento sia Francia che Regno Unito, sembrano propendere per un'app tracciamento coronavirus che non abbia al suo interno il framework californiano.

 

 

E l'Italia? L'Italia è ancora piuttosto indietro. Seppur l'app tracciamento coronavirus era stata individuata ben prima dell'inizio della Fase 2, Immuni sembra ancora lontana dall'essere resa disponibile alla comunità e non si hanno tempistiche certe sul suo effettivo rilascio. Per ora ci si affida alla responsabilità del singolo e alle misure di contenimento, pregando e sperando che il lockdown vissuto fino a una settimana fa non torni a chiudere porte e finestre degli italiani.

 

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App tracciamento coronavirus tra estimatori e denigratori in Italia è ancora un nulla di fatto. Forse in Fase 3? Vedremo. 

 

#andràtuttobene






editore

Matilde Gregori

Giornalista pubblicista, da molti anni scrivo di hi-tech e Telco, dopo interessanti e deliziose incursioni nel mondo degli eventi culturali ed enogastronomici del centro Italia. Sono innamorata di Hemingway, adoro il sushi e mi rilasso con lo Yoga. In attesa che i miei innumerevoli incipit assumano i contorni più definiti di un racconto, continuo a parlare di tecnologia. Magari la Musa mi ispirerà tra una tariffa e l'altra.

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